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di Ivano Zoppi

Presidente Pepita Onlus

Quando si parla, o si scrive, di una tematica specifica in molti iniziano dalla definizione o dall’etimologia dell’argomento che si vuole sviluppare. Un incipit certamente non originale, ma che tanto si presta nella giornata mondiale dell’Educazione. Una ricorrenza che, in tutto il mondo si celebra il 24 gennaio e che l’Unesco dedica quest’anno all’odio e alla violenza online.   

Il primo passo per affrontare quella che oggi è per tutti un’emergenza è proprio sottolineare il ruolo dell’educazione per la bonifica del linguaggio online, così fondamentale per le nostre relazioni quotidiane.

Definizione ed etimologia di educazione

Generalmente per “Educazione” si intende la trasmissione di conoscenze, competenze, abilità, prassi, valori da parte di determinate figure e ruoli, da individui più esperti a soggetti meno esperti o inesperti.

Il termine “educare” deriva dal latino: educěre, che significa letteralmente “trarre fuori”, “tirar fuori ciò che sta dentro”. Ovvero valorizzare, condurre.

E qui c’è la prima “sorpresa”, perché l’educazione più che impartire, accoglie, ascolta e incontra. Chi ha il compito di educare, sulla base di chi ha davanti, dovrà indirizzare, accompagnare e vigilare su quei valori universali che sono alla base del concetto di comunità.

La crisi della prassi educativa

La profonda crisi di identità del mondo adulto, tra il martello di una perenne adolescenza e l’incudine di una terza età che non siamo riusciti a valorizzare, ha determinato una delega costante della relazione educativa agli strumenti tecnologici, passati negli anni da medium a magister, ribaltando il rapporto tra canale e contenuto.

Un testacoda che ha determinato un vuoto educativo che i più giovani hanno cercato di riempire online, con la facilità di una ricerca su Google.

Le conseguenze sulla salute dei minori

Polarizzazioni, discriminazioni, stereotipi e aggressioni si rincorrono nel seno di una viralità che fagocita ogni significato, sacrificando il senso del messaggio, della parola sull’altare delle views e del consenso.

Un contesto nel quale difficilmente i più giovani potranno davvero esprimere se stessi, laddove spirito critico, autonomia di pensiero e paura di essere attaccati rappresentano zavorre troppo pesanti per far volare i sogni e le speranze delle nuove generazioni.

La bussola e il binocolo

Genitori, famiglie, allenatori, insegnanti e animatori. Siamo talmente impegnati ad arrivare a fine giornata, a fine mese, a raggiungere gli obiettivi prefissi (magari da qualcun altro) da non riuscire a vivere il nostro tempo e i nostri affetti. Tutti con lo sguardo nel binocolo, alla ricerca di un futuro che, però, non può che passare dal presente.

Più che il binocolo servirebbe una bussola, per recuperare i giusti riferimenti e ritrovare la giusta direzione.

Perché se i primi a sentirci smarriti siamo noi, come potremo rappresentare una guida per gli adulti di domani?