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Alcol, fumo, stupefacenti e web. Sono queste le principali dipendenze che interessano i ragazzi, dalla pubertà all’adolescenza. Lo attesta l’ultimo bilancio della Commissione parlamentare  Infanzia e Adolescenza, che considera gli effetti legati al Covid 19 e le implicazioni emotive che possono determinare, ma al contempo insorgere in relazione alle specifiche condotte che mettono a rischio la salute dei ragazzi. Condizioni che possono sfociare in patologie e che si presentano in maniera trasversale rispetto al contesto sociale, economico e culturale dentro il quale si sviluppa il percorso di crescita delle nuove generazioni.

 

L’Importanza dell’ascolto per uscire dal tunnel delle dipendenze

Un disagio diffuso che tocca da vicino almeno un milione di giovani, tutti accomunati da un fattore singolare.

Un paradosso di fondo che accomuna tutti coloro che soffrono di questa condizione, in particolare i minori: più è forte la dipendenza e meno si è consapevoli della propria patologia.

Una sorta di incantesimo dal quale, a prescindere dalla natura dell’ossessione sviluppata, è pressoché impossibile liberarsi da soli.

Gli esperti sono tutti concordi nel ritenere che il primo passo per uscire da tunnel consiste nel chiedere aiuto, dimostrando di aver preso coscienza del problema. Per i minori, soprattutto se preadolescenti, compiere questo primo, decisivo passo è ancora più difficile. I genitori e più in generale gli adulti che vivono a fianco dei ragazzi hanno un ruolo fondamentale nell’individuare il disagio, possibilmente prima che possa sfociare in qualcosa di più grave.

Come? Il tema è al centro del prossimo incontro formativo online organizzato da Pepita, in collaborazione con Fondazione Carolina.

11 Febbraio, “Dipendenza: da internet, da sostanza, affettiva”

Il corso, suddiviso in tre moduli da 50 minuti ciascuno, si svolgerà in remoto dalle ore 9,30 di sabato 11 Febbraio. L’appuntamento si inserisce in un ciclo di 5 webinar rivolti a genitori, educatori e insegnanti, per accompagnare la comunità educante nella costruzione di quel ponte ideale in grado di colmare la distanza con le nuove generazioni.

L’obiettivo, grazie alla presenza di esperti e professionisti del settore, è quello di responsabilizzare gli adulti sui rischi legati alle dipendenze giovanili, tutte accomunate dalle possibili conseguenze in termini fisici e/o psicologici sui nostri giovani. In questa logica diventa vitale  riconoscere i segnali e i campanelli d’allarme per poter intervenire tempestivamente.

Se l’abuso di sostanze alcoliche sembra oggetto di una lieve flessione la dipendenza dalle droghe è in cima alla lista per quel che concerne i ricoveri ospedalieri, mentre l’uso di tabacco è calato a favore delle sigarette elettroniche, praticamente onnipresente nella mano dei ragazzi che non impugna lo smartphone!

E’ proprio la dipendenza dal web a registrare un aumento costante. Il dato medio sul tempo di connessione online, aggiornato al 2022 e condiviso dalle principali statistiche, racconta che i ragazzi tra gli 11 e i 18 anni trascorrono più di due mesi l’anno sui social network. Da questo fenomeno possiamo immaginare facilmente la portata dei casi di dipendenza online. Isolamento, alienazione ed esposizione di pericoli in Rete rappresentano l’anticamera di fenomeni sempre più incidenti per la sicurezza e la salute dei minori: adescamento, ludopatia, sexting e challenge.

Un trend che conferma l’importanza di una corretta e positiva esperienza digitale.

In questo senso il corso di Pepita aiuta educatori e genitori a tornare un riferimento per i più giovani, in termini di presenza, esempio e ascolto.

A questo link tutte le info e i costi per accedere alle sessioni formative.