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Il progetto di Pepita a Todi chiude la prima fase di monitoraggio e ascolto, attivato uno sportello per aiutare i più giovani a superare la crisi pandemica.

La Pandemia ha colpito il cuore dei ragazzi, ma anche dei territori.
A parte le grandi città, il nostro è un Paese fatto di paesi. Borghi e cittadine messi in pausa dal Covid e molto provate dalle varie ondate di contagi. Colpi duri per le realtà a dimensione d’uomo, non solo economicamente, ma soprattutto dal punto di vista sociale. Se a livello sanitario il tributo più alto è stato pagato dai cittadini più anziani, sul fronte emotivo sono le nuove generazioni ad essere più in difficoltà.
Bambini e preadolescenti privati degli spazi, delle relazioni e di quelle esperienze alla base del percorso di crescita di ciascun individuo. Dalle gite scolastiche alle feste con i compagni, dalla pronti a sportiva categoria certamente più colpita è quella dei ragazzi. Giovani generazioni con nuovi bisogni, alle quali le istituzioni non hanno saputo rispondere. 

Con il progetto Noi ragazzi di oggi, il Comune di Todi sta dimostrando che rispondere al disagio legato a questi anni di incertezza e timore è possibile. Lo confermano i risultati del percorso realizzato da Pepita sul territorio, con il sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Perugia.

Anche in una realtà morfologicamente complessa come quella della provincia umbra la comunità vuole stringersi attorno ai suoi valori, ripartendo proprio dai suoi esponenti più giovani e, in questo caso, anche più fragili.

Alla luce di quella che da più parti viene definita come la più grande crisi educativa dal Dopoguerra, Todi ha saputo ripartire con un autunno dallo spirito primaverile. Spazi recuperati e restituiti alla cittadinanza, facendo rete con le anime del territorio e attivando un monitoraggio in grado di intercettare disagi e speranze, fragilità e talenti. Un dialogo intergenerazionale che riguarda anche il mondo scuola e il pianeta famiglia, impostato con il coraggio di non mollare davanti a qualche reticenza e con l’entusiasmo di ripartire da quei sogni che, ormai da due anni, sembravano spenti. 

Un’azione integrata, orizzontale e capillare. Lo dimostrano gli oltre 120 preadolescenti coinvolti da un progetto che fa leva sull’ascolto. Non solo come valore, ma anche nel senso della concretezza e della sintesi, grazie ad un apposito sportello per accogliere, da febbraio 2022, ansie, dubbi e paure della futura classe dirigente. Un patrimonio di emozioni che possiamo trasformare in quelle energie, risorse e motivazioni necessarie per disegnare un futuro a colori.

IL REPORT

A valle di un primo bimestre dei lavori impiegato nel raccordo con il tessuto sociale, con le strutture assistenziali e con l’associazionismo locale, agevolato dal coinvolgimento attivo del partner Comune di Todi con la finalità di implementare e rafforzare le reti educative di prossimità, il progetto è stato ufficialmente promosso in occasione dell’evento di lancio del 22 settembre 2021, alla presenza delle Istituzioni, della stampa e del sostenitore Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, rappresentato dalla professoressa Spina. In coda all’illustrazione delle attività previste, è stato visitato dagli ospiti uno spazio di pertinenza comunale (via del Monte) adibito a divenire luogo di elezione per lo svolgimento delle iniziative e per il coinvolgimento dei giovani. 
Adeguatamente rinnovato e attrezzato, lo Spazio “Noi, ragazzi di oggi” a partire da ottobre ha richiamato l’attenzione dei ragazzi della cittadina mediante una disseminazione capillare avvenuta sul territorio, ovvero attraverso la distribuzione di volantini (grafica condivisa e approvata da CRPG) presso gli oratori, le sale del Centro familiare di Pontecuti, il centro di cura di Palazzo Francisci. 
Il polo, attivo ogni lunedì pomeriggio per 4 ore, ha accolto ad oggi 22 ragazzi dai 12 ai 19 anni: 15 giovani hanno partecipato ad attività in modo isolato e discontinuo (colloqui di motivazione e orientamento individuali, iniziative corali di animazione e aggregazione, laboratori di gruppo, gruppi di ascolto); 7 ragazzi, invece, continuativamente frequentano lo spazio, nell’intento di condividere i propri vissuti e di essere coinvolti nella vita comunitaria.
Tra i beneficiari raggiunti, si sono riscontrati ad oggi alcuni (4) casi di fragilità dovuti a stress emotivo collegato al periodo delle restrizioni e dei distanziamenti imposti dalla pandemia, presi in carico dal servizio mediante l’ascolto ed il presidio educativo, rivolto anche alle famiglie con le quali il dialogo si è incanalato nei binari del supporto alla genitorialità.
Particolare attenzione è stata posta su due aspetti della crescita della popolazione preadolescenziale e adolescenziale tuderte: orientamento e relazionalità tra pari. 
Grazie alla collaborazione con la Pubblica Amministrazione e dell’Istituto Comprensivo di Todi, si sono individuate 5 classi (II e III) del ciclo secondario di I grado, in cui si sono riscontrati i campanelli d’allarme tipici della dispersione scolastica: gli operatori della Cooperativa hanno avviato in aula e in orario scolastico, in accordo con il corpo docenti, percorsi laboratoriali di emersione dei talenti, basati sulla commistione di ascolto, dialogo e attività creative e manuali, al fine di agevolare l’orientamento alla scelta di studi superiori.
Il lavoro con gli studenti (circa 115 soggetti) genera materiali e produzioni con cui i medesimi ragazzi sono chiamati ad allestire e decorare lo spazio di via del Monte, con la duplice finalità di coinvolgere i giovani in orario extrascolastico fornendo loro un’occupazione di qualità del tempo e di rinforzare il processo di motivazione e orientamento attivato in contesto didattico.
A questo scopo e per incentivare strade riparative rispetto a casi di fragilità e disagio, da febbraio 2022 si stabilirà per tutto il tempo progettuale nella medesima sede uno sportello di ascolto psicologico, accessibile a tutti nei pomeriggi del lunedì.
Altra area di lavoro, sopra accennata, è quella relativa al dialogo e al rapporto tra i pari, che, come richiamato nella stesura di bando, risulta essere stato lungamente e spesso compromesso dalla pandemia e “viziato” dalla rimodulazione a distanza delle attività didattiche ed animative.
Nuovamente con l’intermediazione del Comune partner e del tessuto scolastico, si sono individuate 5 classi del ciclo secondario di I grado, sia della cittadina sia – in allargamento – delle frazioni limitrofe, con problematiche sociali e relazionali, con casi di iperconnessione a rischio di isolamento e con episodi di bullismo: in aula, superata la fase di innalzamento dei contagi da Covid-19 e varianti, verranno dedicati interventi (fino a 10 ore per classe) mirati alla ricostruzione dell’armonia di gruppo, con ricorso alle dinamiche attive e ai laboratori di gioco cooperativo, al fine di integrare e valorizzare le individualità nell’ambito comunitario e di agevolare lo spirito di collaborazionismo tra pari.
Questa azione risulta più mirata rispetto all’educativà di strada, applicata in modo ridotto rispetto al previsto per ragioni di contesto: la tendenza al bivacco e all’inattività in orario pomeridiano negli spazi pubblici risulta ad oggi, infatti, mitigata dagli stili di vita più marcatamente domestici imposti dalla pandemia. Questa azione di riequilibrio sociale in ambito didattico coinvolgerà sino a 120 preadolescenti. 
E ancora, di appannaggio dei prossimi mesi, la realizzazione di azioni di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento attivo rivolte non solo alle famiglie, ma anche a quelle “agenzie educative” del territorio, con cui la Cooperativa capofila è entrata in contatto all’avvio del progetto nella fase preliminare di individuazione e rafforzamento delle reti sinergiche.