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di Ivano Zoppi

Presidente Pepita Onlus

Il traffico che aumenta di uno  sproposito, le luminarie, i balconi e le vetrine addobbate… Il Natale, con tutto il suo bagaglio di tradizioni, irrompe nelle nostre vite e impone i suoi tipici rituali. Albero, presepe, regali e parenti. Uno schema classico, come il torrone e il panettone.

E se provassimo a cambiare il nostro punto di vista? Le Feste di fine anno sono il periodo per eccellenza dedicato ai più piccoli. La magia delle luci, dei colori e, per chi può, della neve, cattura da sempre l’entusiasmo e la fantasia dei bambini.

Ritrovare le piccole grandi emozioni delle Feste con alcuni esercizi

E noi adulti? La verità su Babbo Natale l’abbiamo scoperta una vita fa, ma da quando abbiamo smesso di credere nel Natale? Quand’è l’ultima volta che abbiamo respirato davvero il senso primo di queste festività? Al di là della natura commerciale e consumistica che soffoca l’atmosfera autentica di questo periodo, ci sono dei piccoli esercizi ai quali possiamo ricorrere per cercare di ritrovarci e, soprattutto, ritrovare quelle piccole grandi emozioni che accompagnano queste settimane tra la fine dell’anno e l’inizio di quello nuovo.

Il primo esercizio è provare a prendersi del tempo, per sé stessi e per la propria famiglia

Ritrovare la voce, o meglio ancora l’abbraccio, di un vecchio amico, di un cugino o di un lontano parente può catapultarci in una dimensione ideale, in grado di connetterci con quel bambino che lasciava latte e biscotti sul davanzale la notte della Vigilia prima di andare a dormire.

Il secondo esercizio è accovacciarsi

Se sapremo recuperare quelle sensazioni, più le faremo emergere dai nostri ricordi, meglio potremo affrontare il secondo esercizio, che parte da una semplice azione fisica: accovacciarsi. Proviamo a vivere questo periodo a misura di bambino. I giochi sono belli da regalare, ma ancora di più da vivere insieme. Lo stesso vale per i libri, la musica, uno spettacolo o un concerto. Persino videogame e sorprese tecnologiche saranno ancora più apprezzati, se condivisi e partecipati con i nostri figli.

Cambiare il nostro punto di vista saprà arricchirci anche per il resto dell’anno

In fondo la vera sfida del Natale è proprio questa: riuscire quanto più possibile a proiettare lo spirito delle Feste ben oltre il 6 di gennaio, a dispetto dei luoghi comuni che vogliono l’Epifania come ultima frontiera dei buoni propositi. Essere “più buoni” sotto l’Albero è quasi un dovere, perché non provarci anche fuori stagione?