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L’enigma: se i giovani non sono più quelli di una volta

La capitale della Germania? Parigi.
“Dio è morto” l’ha detto Gesù.
“I promessi sposi”? Un’opera di Pirandello
.

Sono alcuni degli strafalcioni emersi durante gli ultimi esami di maturità. L’ansia da prestazione certamente può giocare brutti scherzi, ma confondere Dante con Garibaldi, collocare Giovanni Pascoli tra i pittori impressionisti o parlare di “campi di concentrazione” relativamente alla deportazione degli ebrei durante il nazifascismo rappresenta forse il sintomo di qualcosa di più profondo. 

Il calo drastico dei 100, tornati alle percentuali pre Covid dopo gli exploit degli ultimi due anni scolastici, è solo una delle conferme di un distacco culturale, ancor prima che nozionistico.

A mancare non è tanto l’impegno, quanto la capacità di concentrarsi, isolandosi quando necessario dalle mille sollecitazioni che rappresentano una distrazione inevitabile per i nostri ragazzi.

Le tentazioni arrivano soprattutto dal mondo digitale, tra App, videogame e challenge che insieme alle chat formano una diga spesso invalicabile quando si parla di studio.

Un senso di indeterminatezza che si traduce anche sul profitto scolastico

Lo studente medio, oggi, difficilmente sa cosa vuole “fare da grande”, raramente porta a termine un impegno preso, anche se si tratta di un suo desiderio.

Un senso di indeterminatezza che si traduce anche sul profitto scolastico. Lo confermano gli ultimi orali degli esami di Stato, durante i quali molti insegnanti hanno rilevato una certa confusione tra le materie durante l’esposizione dei candidati.

Ma dove sono questi nostri ragazzi? Dove stanno andando? Hanno fretta di crescere, la tecnologia li aiuta a sentirsi grandi, ma ignorano cosa sia un mutuo, una rata di condominio, un curriculum vitae e preferiscono il monopattino alla patente.

L’enigma sulle giovani generazioni: una mancanza di profondità

L’enigma sulle giovani generazioni è sempre al centro di un dibattito che passa sopra di loro, senza mai coinvolgerli davvero.

Eppure ci sono due fattori che fanno di queste ultime generazioni un caso unico rispetto a tutte le precedenti:

  • la cultura digitale
  • e la società post Covid-19

Del resto le cronache riportano in continuazione la fragilità dei ragazzi. Ritornano prepotentemente alla ribalta le mode delle challenge estreme, accompagnate da una crescente dipendenza dal web e dai giochi online che determinano un progressivo scollamento dalla realtà

Alla mancanza di relazioni ed esperienze autentiche, si somma una crescente pervasività degli strumenti digitali, che la fanno da padrona anche nella mobilità (bike e motorini elettrici) e nell’alimentazione (delivery e take away). 

I dati sull’anno scolastico appena passato, uniti a quanto riscontrato a valle di centinaia di incontri con gli studenti, raccontano un’evidente mancanza di “profondità”. Ovvero la capacità di distinguere lo schermo dalla realtà. Una via di mezzo tra la dimensione reale e quella virtuale.

Cosa possiamo fare, noi educatori, per aiutarli?

Prima di capire cosa c’è nel futuro delle nuove generazioni è giusto interrogarsi sulla strada percorsa finora.

Ci vuole solo un po’ di coraggio, il coraggio di educare,  insegnare e accompagnare.

Noi educatori abbiamo la responsabilità di affiancare i nostri studenti a scoprire e a portare fuori il proprio sentire, le proprie paure, le proprie aspettative verso il futuro. 

Solo assicurandoci della salute emotiva dei minori, supportandola e agevolandola, possiamo cimentarci negli altri ambiti educativi, non solo didattici: un bambino o ragazzo che gode di benessere psicofisico potrà anche essere un cittadino migliore, attivo, consapevole, responsabile e solidale verso il prossimo.

Pepita è da 20 anni a supporto di tutti i contesti educativi, dagli Istituti scolastici agli Oratori, dai Centri estivi alle associazioni sportive, contribuendo a declinare il concetto di “Educazione” sul piano dell’attualità, secondo una filosofia più circolare, capace di abbracciare tutta la comunità educante. 

La nostra Proposta Educativa per l'anno 2023-2024

Alcune tra le tematiche:

Educazione digitale, bullismo e cyberbullismo, educazione sessuale, rispetto ed educazione civica, saper gestire l’ansia e le proprie emozioni, dsa e promozione di relazioni inclusive e di cooperazione