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Procede il progetto di inclusione sociale di Pepita e Cuore e ParoleTel chì – con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano. 

Presidi educativi lungo l’area metropolitana di Milano per intercettare i nuovi buoni delle ragazze e dei ragazzi condizionati dalla Pandemia.
Dopo Dad e interazioni online, serviva tornare a declinare i rapporti umani anche e soprattutto in una logica di incontro. Ecco perché Pepita ha deciso ricominciare dai “quartieri”, dalle comunità, restituendo spazi e servizi alle nuove generazioni. Il benessere dei più giovani, però, passa necessariamente anche dalla consapevolezza degli adulti.
Sono principalmente i genitori a dover recuperare il ruolo e la responsabilità di educare. In questo spirito si inserisce la scelta di indirizzare interventi di sensibilizzazione e supporto anche ai genitori e agli adulti con responsabilità educative.

Un percorso innovativo, quello avviato in uno dei 10 presídi educativi gestiti assieme a Cuore e Parole Onlus, che organizza serate ad hoc. Tema generale il rapporto genitori-figli, preadolescenti e adolescenti. 

L’iniziativa prevede tre incontri, alla presenza di un educatore professionale di Pepita in una chiave dinamica e interattiva. Pepita mette a disposizione dei partecipanti uno psicologo, esperto di vita digitale per comprendere come la distinzione tra reale e virtuale sia ormai superata.
Lo stesso cyberbullismo, negli anni è cambiato, assumendo contorni, linguaggi e conseguenze largamente differenti rispetto agli anni che hanno preceduto la pandemia.

Tutto questo sarà sviluppato assieme ad un referente di comunità, invitata a partecipare assieme ai rappresentanti Fondazione di Comunità Milano. 

Uno schema da ripetere, non solo sul territorio meneghino, ma anche a livello regionale. Un confronto aperto, inter generazionale e, perché no, multiculturale, che può definire obiettivi comuni e risposte condivise, consolidando un nuovo patto educativo che poggia sulla rete territoriale. In questo senso l’iniziativa non vede solo la collaborazione della parrocchia polo del presidio “Tel chì”, ma si apre anche all’associazionismo locale, nelle logiche inclusive promosse dal progetto stesso.