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Il progetto di inclusione sociale avviato in Luglio da Pepita e Cuore e Parole con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano sta coinvolgendo in modo costante un numero di ragazzi nettamente superiore al previsto: oltre 500 soggetti della fascia anagrafica preadolescenziale e adolescenziale e più di 120 adulti appartenenti alla comunità educante.

Come raccontato nell’ultimo aggiornamento di progetto, oltre alle attività preventivate in ciascuno dei 10 contesti educativi (gruppi di ascolto e condivisione creati sulla base delle fasce d’età a cadenza settimanale; sportello di ascolto e motivazione; dibattiti per i gruppi teenager; incontri informativi per gli adulti di riferimento), in ogni avamposto si sono generate iniziative stimolate dai giovani beneficiari, accompagnati nelle scelte dagli educatori e dai facilitatori messi in campo dal progetto. 

All’avvio del progetto è stato somministrato un questionario digitale avente come tematica lo stress sociale e compilato da circa 440 ragazzi (circa l’86% del totale).
Il sondaggio ha restituito una panoramica piuttosto allarmante in merito al sentire dei giovani. 

Quasi il 50% del campione ha ammesso di avere scarsa autostima, problemi di concentrazione, difficoltà di gestione delle emozioni e degli umori, provando mancanza di fiducia rispetto al futuro e alla propria capacità di affrontarlo.
A controbilanciare questa fotografia preoccupante, il 93% dei ragazzi percepisce i luoghi aggregativi frequentati come aree di dialogo e confronto cui rivolgersi in caso di bisogno.
Questo dato trova effettivo riscontro nello svolgimento del progetto, ovvero nell’attivazione degli interventi psicologici condotti per lo più collettivamente, con la finalità di risolvere problematiche relazionali riportando/agevolando l’armonia di gruppo; non mancano tuttavia i percorsi di supporto motivazione e orientamento individuali ma estesi alle famiglie (ad oggi, 4 a San Donato, 2 a Vizzolo Predabissi e 1 caso molto delicato di rischio di dispersione scolastica a Milano).

L’indagine ha inoltre contribuito all’emersione dei desideri e delle aspettative rispetto al progetto, evidenziando le inclinazioni dei singoli e le preferenze dei medesimi in merito alle iniziative da avviare, sopra rassegnate.

A novembre, alcuni gruppi di giovani adolescenti, complessivamente 20 ragazzi di 5 dei poli educativi interessati, sono stati coinvolti in un laboratorio-contest di comunicazione, stimolati a collaborare a mo’ di agenzia di copywriting per la creazione di hashtag e slogan finalizzati a promuovere la vita comunitaria, con la promessa di assegnare un premio al gruppo più meritevole.
Per ragioni di equità, e per premiare l’impegno constatato, la Cooperativa capofila ha premiato tutti i coinvolti, omaggiando ciascuno di loro di un buono regalo da spendere in un negozio digitale insieme e in accordo con le famiglie.

Il risultato più grande, dal punto di vista educativo, è la propensione alla collaborazione e alla cooperazione dimostrata dai giovani beneficiari, che hanno dimostrato di sapersi ascoltare e valorizzare reciprocamente.

Di seguito gli esiti dei lavori di gruppo:

  • #Sorrisimascherati / Anche con la mascherina, sorridere fa la differenza.
  • Il citofono non va mai in down / #passadame
  • Il mio quartiere è come una grande chat, ma per stare insieme non serve essere online / #QuartieriConnessi
  • Condividere un’emozione è più facile guardandosi negli occhi / #megliodalvivo
  • Per navigare in Rete basta il Wi-Fi, per viaggiare serve un amico / #ontheroad

Insomma: come spesso succede nella realizzazione di progetti con i ragazzi, si scopre quanto sia fondamentale il coraggio di stimolarli bussando delicatamente, ma con amorevole determinazione, alla porta dell’apparente chiusura ed indifferenza per entrare in un mondo fragile ma ricco di potenzialità e bellissime sorprese.

Al prossimo aggiornamento!